mercoledì 31 luglio 2013

Col culo per terra.

L'orgoglio è la rovina delle relazioni umane.
Dove c'è orgoglio non può esserci né affetto né nient'altro di buono, perché dietro l'orgoglio, credo, c'è la paura, di piegarsi, di esser piegati e schiacciati.
Di fondo è tutto qui. Ci sono due persone che si divertono a scherzare assieme, poi interviene l'orgoglio e il gioco finisce.
Succede per mille motivi diversi, comincia una delle due, va avanti l'altro, ferisce l'uno, si vendica l'altra.
Ma la sostanza è che si smette di giocare allegramente.
E allora non ci sono battaglie che abbiano un senso o una giustificazione, guerre vinte o perse, c'è solo: questo mare di cocci rotti, che non servono a niente.
È come quando due stupidi giocano al tiro alla fune e la corda si spezza, e finiscono tutti e due col culo per terra.
Basta mollarla la corda, e se deve cadere cade l'altro. Poi se la si mollasse entrambi, sarebbe meglio ancora.
Lasciare andare, mollare quando il gioco non è più divertente.

La prossima volta.

(e poi perdonarsi da sé, ché da lì nasce il vero perdono.
io mi perdono, fallo anche tu. -perdonare, però, non significa negare-
e non condanniamoci.
si sbaglia, è la vita.
basta non prenderci troppo gusto e farne anche qualcuna giusta, quando si può.)

mercoledì 24 luglio 2013

Pisapia e la nuova Milano per i giovani...

Correndo in bici per beccare l'inizio del film ho a mala pena notato che ci fossero meno musici e saltimbanchi in C.so Vittorio Emanuele.
Al ritorno passeggiando con più calma ho incrociato l'inizio dello spettacolino di un'artista di strada. La gente si stava radunando attorno ad una ragazza slava, che aveva messo su della musica balcanica, molto carina, proponeva uno spettacolo di clownerie, giocoleria, c'erano anche quelle funi che si fan roteare coi tizzoni accesi alle estremità... probabilmente era brava, ma nessuno ha potuto ammirarla.
 

Perché sono arrivati i vigili, i vigili della nuova milano di Pisapia, una Milano per i "ggiovani", una Milano viva e vivace, non quella Milano dove non si vive e non ci si diverte senza i dané... e le hanno parlato. Si è tolta il berretto rosso da monello che le raccoglieva i capelli, incredula, ha raccolto il cappello che aveva messo in terra per le offerte del pubblico. 
Lo spettacolino è morto sul nascere, mi son spiegata allora come mai la via non fosse piena di musicisti, cantanti e pseudo-cantanti, come le altre volte.
Piano piano gli astanti si sono dispersi, un uomo ha deciso di darle comunque una moneta e lei ha raccolto le sue cose. 

I vigili per fortuna, m'è sembrato non le facessero la multa, non le han chiesto documenti, sfatando la fama della categoria (che li vorrebbe un po' stronzi...) ed eran calmi, quasi costernati.
Ho ripensato a quello che avevo visto qualche giorno prima durante la notte bianca: quel duo vomitevole col chitarrista sfrang-sfrang e il cantante della domenica, sempre sul baratro della stecca, che cantava "o sole mio" oppue "oi vita, oi vita mia", non ricordo, coinvolgendo il pubblico, in un locale ai piedi di uno di quei mostri di cemento che hanno costruito all'isola.

A quelli nessuno ha chiesto di tornarsene a casa.
 E ho ripensato anche, per l'ennesima volta, che per far eleggere questo sindaco, partecipando alla campagna elettorale, perché mi ero illusa, come una stupida: ho cantato pure io, una sera, senza compenso, senza contributi e senza siae pagati.
Non aggiungo altro.

martedì 9 luglio 2013

Ricetta di Luglio: il tiramisù vegano!

oramai ho smesso di chiedermi a che punto siamo con le ricette, c'è quella del mese in corso? sto raddoppiando l'appuntamento volante? sono mesi che nn c'è nessuna ricetta?...
è diventata una rubrica anarchica...

la vita è anarchica... e io mi adeguo! (^_^)

allora... è molto più semplice della preparazione del tiramisù classico.
nn c'è da sbattare uova, non ci sono grassi saturi, c'è solo da tirare fuori il cash!
perché l'ingediente base è un preparato di soya che costa 3,45€ x 180 miseri grammi!
e con quella quantità ci si fanno sue porzioni piccole. poi se fate sperimentazioni ardite -come qualcuno che conosco- e poi accidentalmente fate finire per terra il frutto di queste sperimentazioni ne rimane una sola di porzione: piccola!
per produrre una quantità di tiramisù ragionevole prevedo una spesa di circa 20€ -che a quel punto converrebbe comprarlo già fatto, ma il tiramisù vegano non costa meno di 30 euro al chilo, quindi...

intolleranze: che spasso!!!

comunque, è anche una questione di colesterolo, che fossi in voi ci farei caso, nn sarete ggiovani per sempre... (e sai: infarti, ischemie, ictus...)

-quando avete finito di toccarvi per gli scongiuri del caso proseguo... (loche, ti tocchi? ti tocchi loche?...)
...ok-

per cui si prende questo qui: http://www.saporinews.com/2013/03/evviva-la-creativita-con-sojade-soia-fantasia/
lo si mischia con un po' fruttosio.
si fa il caffé e lo si dolcifica col fruttosio.
si inzuppano i biscotti (di quelli senza uova, latte e zucchero, per restare nel vegan -poi magari li prendete senza glutine, quelli di miglio, per esempio...)

e poi si fanno gli strati.
in cima ci mettete il cacao.





questo è il risultato.
a vederla ci somiglia.
ok, magari non in questa foto di pessima qualità...
ad ogni modo, il sapore non è malvagio, somiglia abbastanza al tiramisù vero, solo molto più leggero e senza lattosio!
(e senza uova!)

rimane lo scoglio del costo... è un piacere solitario (o bi-porzione al massimo)...
beh, in fondo: siamo tutti un po' soli... soprattutto se c'hai l'intolleranza al lattosio... e magari un po' anche al glutine...


...vi dirò, tutta una porzione nausea quasi come una porzione vera di tiramisù... lo considero un successo! ;)

ps. consiglio: siate parchi col fruttosio...

pps. sì... è l'eccesso di dolce che nausea...