giovedì 20 giugno 2013

Vademecum di un seduttore.

 Appunti per il monologo di un seduttore.

Sedurre... è più che un'arte: è una droga.
Sedurre ti porta via un sacco di tempo ed energie, ma ti fa sentire vivo, teso come una corda di violino, sempre in attesa di qualcosa, perché qualcosa sta per succedere, sempre, l'hai provocato e non mancherà d'arrivare, prima o poi, da una parte o dall'atra.
Sedurre dà alla testa, come il potere, perché è un potere! C'è qualcosa di speciale nell'attenzione che le persone che hai agganciato, sessualmente (e sentimentalmente), ti rivolgono. Dopo un po' capisci che puoi portarli anche a perdere le ore di sonno, con un sì o con un forse. O con una “dimenticanza”...
E non crediate che sia talento da poco!
C'è da dosare, da dosarsi
All'inizio stai sulle tue e osservi, hai già scelto la preda, ma non vuoi che lo sappia. E poi la butti lì, qualche piccolo apprezzamento, qualche giocosa provocazione, scherzi, battute -se siete bravi, altrimenti lasciate perdere, una cosa che un seduttore non può mai permettersi sono le cadute di stile, se l'ironia non vi riesce puntate sul travaglio interiore, se poi siete in grado di padroneggiare entrambi, beh... approfittatene!
E l'alternanza: l'alternanza è fondamentale! Offrirsi e negarsi, regalare momenti di estasi e: dubbi, ansie, istanti di cupa disperazione!
La gemma preziosa che siete (che dovete sempre sottolineare d'essere) non può concedersi così facilmente, perché delicata e suscettibile: basta sbagliare un nonnulla per perdere ogni privilegio -questo dev'esser ben chiaro fin dal principio! 
(confidenziale) È lì che si cela lo scettro del comando, che voi dovete tenere ben saldo, per sedurre.

Non funziona sempre, a volte fallisce: miseramente... Ah! Non son tutti così stupidi... e lì sta a voi: capire fino a che punto potete tirare la corda!
Lì si distingue il talento del seduttore nato, dal dilettante, il seduttore della domenica...

Con le donne è semplice, sono lì pronte, desiderose, vogliose d'illusioni.
E sono così generose all'inizio.
Ma, chi pria chi poscia, iniziano ad avanzare una serie di richieste, una dietro l'altra, pare quasi vogliano ammaestrarvi! -che sfacciate!-
A quel punto non dovete esitare o mostrare alcuna pietà: a quel punto potete cominciare a prenderle solennemente e doverosamente: per il culo!
Le accontentate, dite loro quel che voglion sentirsi dire e poi fate come vi pare.

Onestamente non posso negare di trovare la faccenda più serena ed eccitante, allo stesso tempo, con gli uomini. Si parla apertamente, alla pari, si parla lo stesso linguaggio! E ci s'intende subito, senza doverci girare attorno (senza falsi pudori) per chissà quanto. Alle volte è davvero una cosa istantanea, dio santo: questa è vita! Altro che tutte quelle manfrine sui sentimenti: cosa vuoi che me ne freghi dei tuoi sentimenti, cretinetta?

Dammi quello che hai di buono da dare, se veramente c'è qualcosa, e poi forse un giorno... se sai star buona e aspettare... aspettare...

E quelle aspettano, aspettano, finché sei bravo a tirare la corda, il giusto, senza che si spezzi.

Anatomia della crudeltà:

È importante riempire la testa delle vostre vittime di pensieri che vi riguardino. Ricordi idilliaci e confessioni sofferte ed esclusive, sulla vostra triste infanzia, sulla vostra adolescenza travagliata... alla fin fine è anche un buon affare, voi vi sfogate -a meno che non siate tanto creativi, e bravi attori, da inventare- e loro s'avvincono. È un ottimo affare per entrambi: grande intrattenimento e una certa dose di relax... è come una specie di... preliminare.
Se avete amanti poco più che adolescenti parlate loro della vostra adolescenza, se avete amanti più grandi di voi, parlate dei vostri traumi infantili, con dei rapidi e pudichi cenni...
I racconti generano altri racconti, dalle vostre derelitte crocerossine, che si affanneranno a spiegarvi quanto vi capiscano e come dobbiate farvi forza.
Questi racconti sono altro potere: quando ci si apre con qualcuno ci si sente vulnerabili e legati a chi vi ascolta.
Legatele a voi, come potete, con ogni mezzo, non devono potervi sfuggire tanto facilmente, la prosecuzione o la fine della seduzione deve stare a voi!
Finisce quando voi decidete che finisce!

Ricordi: la prima volta che il seduttore fu sedotto.

Ognuno di voi, seduttori esperti o principianti, è stato sedotto a sua volta da qualcuno.
Di solito si tratta di qualcuno di insospettabile, qualcuno di cui avevate fiducia, che v'ha lasciato l'amaro in bocca. Ed è lì che avete capito quanto potere potesse darvi la seduzione. E che è sempre meglio esercitarla, anziché subirla: tenere il controllo della situazione.
A tale scopo... non ci sono armi che non siano lecite e a volte anche mostrare la vostra debolezza può diventare la più efficace delle vostre armi.

Così ho raccontato a quella ragazzina, poco più che diciottenne la mia prima esperienza sessuale. Con una coppia.
Avevo 15 anni e tornavo a casa a piedi, nel cuore della notte, quando ho incrociato questi due, in macchina, marito e moglie.
Mi hanno offerto un passaggio, ma poi si sono messi a chiacchierare e mi hanno portato a casa loro, con la scusa di offrirmi da bere, un liquore che dovevo assolutamente assaggiare...
Lì lui mi ha chiesto, quasi ordinato: ti va di scoparti mia moglie? Dì la verità! Guarda che non sono scemo, l'ho visto come la guardavi in macchina...
Io, non so, sì, l'avrò guardata, era bella, per la sua età, non so esattamente, avrà avuto 35 anni, forse di più... però...
Lo abbiamo fatto, lui guardava, lei mi sembrava che piangesse a tratti, io... io non mi ricordo. Quello squallore aveva uno strano fascino. Guarda un po' che cosa ti può capitare una notte qualunque camminando verso casa...! Non è mai capitato a nessuno dei miei amici una cosa così.

Ma a 17 anni avevo una fidanzata, la prima, Valeria. Avevo la casa libera, per una settimana. Ne avevamo approfittato per fare festa e per fare l'amore, assieme, quando gli altri andavano via, in ogni momento.
Poi sono uscito, a farmi una canna con degli amici.
Sono tornato e l'ho trovata che continuava, c'aveva preso gusto ed era andata avanti a scopare, anche senza di me... quando si è giovani si è così: curiosi! Voleva vedere com'era con un altro...
Ho riso, quando li ho visti, non ho fatto più che questo.
E poi non ho mangiato.
Per una settimana.

Poi tutto è ripreso come prima.

Però forse...

Però forse un giorno arriverà una donna perfetta, una ninfetta amorevole, arrendevole... Una che resisterà a tutti i miei giochi -quelle piccole amorevoli sevizie...
Una che mi farà scoprire che da qualche parte ho una coscienza, anch'io... (ride)

Ed è forse possibile che mi voglia?

Cos'ho da offrirle?

No, non la voglio, no! So che non verrà!

O forse sì...?

La donna è mobile, qual piuma al vento, muta d'accento e di pensier...

E di pensier.

E

di

pensier.

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