sabato 31 dicembre 2011

Racconto di Natale n° 3, ovvero: vai a far del bene...

Era la fine del 2009. Era stato un anno movimentato, ma non si può dire piacevole, nel complesso... cioè, sì, c'era stato qualche momento molto piacevole... tipo 9 0 10 momenti, forse anche 15, ma per il resto... strapazzamenti emotivi -altamente inutili- e alcuni anche molto molto recenti! Con una serie di montagne russe... insomma, la predisposizione perfetta per mettersi a fare la brava samaritana, in più era quasi natale. Avevo fatto sega a lavoro -zero senso di colpa, tanto in questi lavori se ci sei ti pagano, se no no e c'era un tempaccio da malanno assicurato...
Ad un certo punto suonano alla porta. Ogni volta che suonano alla porta temo si tratti della vicina del piano di sotto, che si lamenta spesso e volentieri, ma che in realtà mi ha preso a benvolere, per fortuna, per cui non viene quasi mai a lamentarsi e mi tollera abbastanza anche quando mi ritrovo tra i piedi coabitanti rumorosi (come appunto all'inizio di quello stesso anno...).
Mi affaccio allo spioncino e vedo solo un berretto rosso... ma che è? Bah!... apro. Un'anziana signora che biascica a fatica mi chiede del figlio, il mio vicino dirimpettaio. Ha suonato alla porta, non le aprono e dubita che siano realmente usciti. La faccio entrare, le propongo di accomodarsi, ma lei rimane in piedi vicino all'ingresso, fa due passi verso la cucina, poi torna verso l'ingresso... le propongo di chiamare il figlio. Lei vorrebbe chiamarlo a casa, ma la cosa ha poco senso, l'assecondo e quando vede che nessuno risponde le propongo di chiamare il figlio sul cellulare. Mi detta il numero, il figlio risponde e lei resta in silenzio per qualche secondo, poi mette giù. Ripetiamo l'operazione, il figlio risponde e io esorto la signora a parlare, lei non vorrebbe, ma siccome parlando l'ho tradita e il figlio ha iniziato a chiamarla “mamma? Mamma sei tu?”, si decide a rispondergli.
Dopo un po' figlio, nuora e nipote tornano, e se la vengono a prendere, nel frattempo la convinco a sedersi e a bere un bicchier d'acqua.
Quando se ne va i vicini mi spiegano che aveva dato loro appuntamento alle 15 e s'era presentata più di due ore dopo, per questo erano usciti.

L'anziana svalvolata mi aveva promesso che mi avrebbe fatto visita per ringraziarmi della mia gentilezza, perché la telefonata al cellulare costa, etc...

Metà dicembre 2011 suonano alla porta. Di nuovo il berretto rosso.
Signorina” biascica “sono venuta a ringraziarla, perché lei è stata molto gentile...”
Ma si figuri, non c'era bisogno...”
Certo che c'era bisogno, perché mi ha fatto telefonare al cellulare, che costa caro...”

Il ringraziamento consiste in una busta di spinaci surgelati e una bottiglia di latte che cerco in tutti i modi di rifiutare, in quanto intollerante al lattosio, ma non c'è verso, me lo molla comunque....

Signorina, le voglio insegnare a bere il latte...”

Guardi, non è un problema tecnico, so bere il latte... non lo digerisco...”

Vedrà che le farà bene. ...le voglio insegnare a digerire il latte...”

Vabbé... ok...”

E poi mi fa...

Ho saputo che lei affitta delle stanse” (pronuncia le “Z” alla brianzola) “per cui le volevo chiedere se posso venire a stare qui, le do una mano, eh?, a pagare l'affitto, ha capito?”

Guardi, mi spiace davvero, ma... temo non si possa fare, ho già due coinquilini, le stanze sono tre...”

Ma a me va bene, io dormo anche in cucina, nel corridoio...”

Sì, nel bagno...!

Signora, mi spiace davvero, ma non posso; non posso mica mandare via gli altri e non posso farla dormire per terra, abbia pazienza...”

Insiste un altro po', poi si dà per vinta.

Prima di andarsene mi dice questa cosa, come a mo' di giustificazione:

Perché, sa, quei due” (il figlio e la nuora) “son due stronsi!”

Ma a dir il vero sono sempre molto gentili...”

Mio figlio: è uno stronso!...”

Beh, capita ci siano incomprensioni tra genitori e figli...”

E' uno stronso!”

Va bene, capisco. Senta io tra poco dovrei uscire...”

Credo che il discorso fosse che siccome il figlio era uno stronzo, secondo lei, perché evidentemente tentava di arginarla un po', avesse pensato di risolvere il problema facendogli la posta: piazzandosi nella casa di fronte, in modo che lui non potesse sfuggirle!
Dio santo che razza di cose possono balenare nelle menti delle madri border-line!
Bene; se ne va, non prima di avermi raccomandato di non dire una parola al figlio circa la sua visita e la proposta sulla "condivisione"...-ho i brividi a pensarci...


"perché sa, io non disturbo... tutte le sere vado a dormire presto... alle 7!..."


(in cucina...? ...ottimo!).

Mi saluta ringraziando ancora e promettendomi che ritornerà... 

Magari in questo momento si sta lamentando con qualche altra/o samaritana/o: perché mio figlio e sua moglie, sono degli stronsi! E pure la loro dirimpettaia: è una stronsa!
(il che in parte è anche vero... va' che perfidia di post che c'ho 'scrito'!...)

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